Proponenti:
Anna Ferrari, Matteo Piva
Destinatari:
I ragazzi che realizzeranno il cortometraggio e il pubblico che assisterà alla proiezione
Settori del progetto:
Cinematografico
Descrizione interventi:
Laboratorio cinematografico che prevede la produzione di un cortometraggio
Associazione di volontariato supporter:
Associazione Coming Out
Localizzazione degli inteventi:
Luogo della proiezione da stabilire
Costo del progetto:
6500 €
Ciak concretamente è un progetto laboratoriale che prevede la produzione di un cortometraggio. Ma anche molto di più. Ciak è dai giovani, per i giovani: con l’obiettivo di non dimenticare nessuno. Ciak è formazione, inventiva, inclusione. Un posto sicuro per la creatività e la voglia di esprimersi dei ragazzi dimenticati.
Abbiamo deciso di proporre questo progetto guardando i bisogni del nostro territorio: sappiamo di fatto che la cultura sia, oltre che un servizio alla comunità, un business che ogni giorno provvede agli italiani migliaia di posti di lavoro. Ciò non è intrinsecamente sbagliato, ma significa che c’è una fetta di popolazione con altre priorità d’acquisto che non potrà nella maggior parte dei casi beneficiare di queste esperienze.
Con il progetto Ciak, noi vogliamo fare un piccolo passo avanti per cambiare il panorama culturale piacentino e creare un progetto creativo dalla partecipazione completamente gratuita che possa dare voce a tutti quei ragazzi che hanno voglia di urlare ma che non sono mai stati ascoltati. È per questo che il progetto si rivolge ai ragazzi dai 14 ai 20 anni, aspiranti attori, registi, scrittori o anche solo appassionati di cinema per andare a creare un gruppo appassionato e coeso; daremo però, nella selezione dei partecipanti, la precedenza a coloro che possiedono un ISEE genericamente basso e agli individui residenti nel circuito delle case popolari del nostro territorio.
Il progetto Ciak ha la caratteristica di essere estremamente intensivo, richiedendo sia ai partecipanti sia agli organizzatori tanto impegno concentrato nella durata di pochi giorni, per questo pensavamo a uno svolgimento durante le vacanze estive; esso è strutturato in quattro fasi.
La prima, quella di preparazione, si concentra sul creare una comunicazione efficace e mirata, per far sì che il nostro progetto raggiunga la sua target audience e che venga data a tutti la possibilità di considerare la partecipazione; individuato il gruppo di lavoro (all’incirca dai 10 ai 15 ragazzi), può iniziare la seconda fase, la formazione. I ragazzi infatti parteciperanno a incontri e a lezioni da parte di esperti che potranno insegnare le basi della creazione di un documentario guidandoli e preparandoli per la terza fase, dove si metteranno in gioco. I ragazzi in autogestione (ci sarà sempre presente un coordinatore o organizzatore maggiorenne per le evenienze) creeranno il loro cortometraggio a partire da un loro brainstorming; a loro spetterà la divisione dei compiti e l’organizzazione delle giornate, al fine di creare un qualcosa che sia veramente frutto del loro impegno e che rispecchi le loro idee e le loro voci. La quarta fase, quella di restituzione, consisterà nel restituire alla collettività quello che sarà il prodotto di questo progetto, non solo quello materiale ma anche quello metafisico, di valori e speranze.
Speriamo che Ciak, oltre a provvedere un safe space per i ragazzi e un mezzo per far conoscere le proprie idee e capacità al mondo, possa a lungo termine accrescere la partecipazione e l’interesse alle attività culturali per veramente tutti i ragazzi e formare una legacy di progetti simili e affini per continuare i nostri obiettivi; con la speranza di creare una nuova generazione di cittadini più attenti e attivi ma soprattutto capaci di farsi ascoltare e consapevoli della propria importanza nella società.